Si è concluso ormai l’anno scolastico e anche se non vado più a scuola, lo sento e lo sento come un buon momento per fare una piccola lista di cose belle da settembre ad oggi. Mi do un numero: 5. Così mi impegno a scegliere.
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fare la babysitter (i bambini, i genitori, i nonni, le altre “dade”),
vivere con Tommaso (i pranzi, le cene, le gite),
lo yoga,
gli incontri (gli amici, le sorelle, la famiglia),
l’ascolto di me stessa e il rispetto di ciò che sento.
Mentre scrivevo la lista precedente, me ne si creava in testa una seconda.
Una lista di cose faticose:
iniziare a lavorare con - e conoscere - i bambini,
scegliere,
la disciplina, essere presente (sono due cose, upsi),
lasciare andare,
ascoltarmi.
Dietro una cosa bella c’è quasi sicuramente una fatica, una paura, una scelta.
Anche respirare, a volte, è faticoso. Altre volte è molto bello. Anche camminare e una marea di altre azioni che spesso compiamo senza pensarci possono essere faticose. È faticoso, ma necessario, anche fare attenzione a ciò che si sta facendo, fare una cosa per volta. Forse è faticoso solo all’inizio, ma non ve lo so dire, perché ho appena iniziato. Intanto rendermi conto delle sensazioni che cambiano è un grande risultato. Indovinate? Faticoso e bello.
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Mi piacciono le ripetizioni :)
P.S.
Sul sito di Alessandra, la mia insegnante di yoga, potete leggere una guida che ha scritto e che si intitola “Scopri il tuo respiro”)
Pensa, Elisa, che ho appena finito di scrivere la Lettera di domani e mi accorgo di essere rimasta anch'io sulla relazione fatica-bellezza...